Il parco di Ueno 上野公園 è enorme ed è uno dei più frequentati, a Tokyo, soprattutto per festeggiare l’Hanami sotto ai sakura. Cos’è?
E’ il tradizionale picnic con gli amici sotto la fioritura dei ciliegi.
Peccato che, quando siamo arrivati noi, i fiori non fossero ancora sbocciati.
C’era comunque qualche speranzoso telo, tradizionalmente azzurro, steso sui prati:
Abbiamo scoperto solo più tardi che, fonte Agenzia meteorologica giapponese, per il freddo quest’anno (2024) la fioritura dei ciliegi è arrivata quasi due settimane dopo la data dell’anno scorso.
A Tokyo quindi solo pochi ciliegi erano fioriti mentre eravamo in città. Ma ci siamo rifatti gli occhi poi, ad Osaka, bellissimi!
Un po’ di storia
Il parco di Ueno è una specie di eden in mezzo ai grattacieli di Tokyo.
Un tempo questo terreno faceva parte del giardino del grande complesso del tempio Kanei-ji, un tempio buddista, costruito intorno al 1625.
Il Kanei-ji è stato uno dei santuari buddisti più ricchi e importanti di Tokyo, formato da molti templi e santuari sparsi nel parco, dei quali, purtroppo, oggi rimangono solo pochi resti.
Sono ancora in piedi la pagoda a 5 piani e il tempio Kiyomizu Kannon-dō.
Nel 1873 l’imperatore decise di aprire tutto il parco al pubblico e da quel giorno il suo nome ufficiale è “Ueno Onshi-Koen” 上野恩賜公園, che significa “Parco di Ueno, dono imperiale“.
Nel bellissimo parco oggi possiamo trovare dei nuovi santuari e templi, tanti musei e il più antico zoo di Tokyo (che purtroppo non abbiamo avuto il tempo di vedere). Ma anche bancarelle di street food e souvenir e, soprattutto, un grande stagno diviso in tre: uno in cui navigare con le barchette, poi c’è quello dei fiori di loto (che fioriscono in estate) e poi lo stagno dei cormorani, con molte specie di questi pennuti. Dappertutto nuotano gigantesche carpe grigie e tartarughe: è lo Stagno Shinobazu 不忍池.
In questo post:
Il parco
Il Parco di Ueno è davvero imperdibile, conosciuto, fra le altre cosa, anche per la magnifica fioritura dei ciliegi. Per i quali siamo anche tornati un secondo giorno, per vedere se erano sbocciati, ma niente: a parte quello all’ingresso, gli altri erano tutti, ancora, solo in bocciolo.
Questo è l’ingresso principale del parco con l’unico ciliegio fiorito:
All’ingresso principale del parco troviamo anche i cochin ちょうちん, lanterne beneaguranti:
I “chochin” sono lanterne tradizionali, costituite da una spirale di bambù che si allunga all’interno, coperta da fogli di carta dipinti, fatta in modo che sia possibile ripiegarla.
In Giappone pare ci siano molti fumatori ma, all’aperto, non si può fumare praticamente da nessuna parte.
Ogni tanto però si trova un’area apposita; all’ingresso del parco ne troviamo una:
In effetti non ho sentito odor di fumo da nessuna parte, i giapponesi sono molto rispettosi delle regole.
Sakura-dori Avenue e Hanami 花見
Purtroppo, come dicevo, non abbiamo trovato i ciliegi fioriti, a parte quello all’ingresso, essendo arrivati con qualche giorno di anticipo sulla fioritura, ma nel parco si stavano già preparando per l’evento:


Il viale principale all’ingresso del parco, la Sakura dori, era stato diviso in due per convogliare il traffico pedonale nei giorni dell’Hanami: per “andare” si cammina tutti sulla destra, mentre sulla sinistra c’è il flusso di ritorno.
Lungo il viale si vedono le lanterne di carta che, la sera, illuminano i ciliegi fioriti.
Un altro dei viali alberati del parco:
Fiori nel parco
I ciliegi in Giappone si chiamano ‘sakura‘ さくら e sono una vera e propria mania nazionale: ogni giorno vengono pubblicati bollettini sullo stato della fioritura.
I bollettini vengono trasmessi alla tv, sui siti web, li trovi stampati all’ufficio informazioni turistiche.
La fioritura viene giornalmente seguita dall’Agenzia Meteorologica Giapponese, studiando l’andamento del clima, per determinare la data esatta della fioritura.
Appena i fiori sbocciano, nei parchi cominciano i picnic e la festa “hanami“, per ammirare i fiori dei ciliegi mangiando qualcosa e bevendo the in compagnia, nella speranza che un petalo, svolazzando, atterri nella propria tazza.
Sotto i ciliegi, in attesa della fioritura, erano stesi alcuni primi speranzosi teli azzurri.
Il pieno della fioritura l’abbiamo trovato giorni dopo, ad Osaka: una vera festa per gli occhi!
Questo era un ciliegio rosso, timidamente fiorito:
Ma i ciliegi non sono gli unici fiori. In tutto il parco, ma in genere un po’ dappertutto in Giappone, abbiamo trovato bellissime camelie. Solitamente sono cespugli enormi come questo ma si possono trovare veri e propri alberi di camelia.
I giapponesi amano i fiori, e ci sono molti negozi che li vendono anche nei centri commerciali.
Street-Food
Davanti al Benten-do ci sono molte bancarelle di street food con varie specialità:
Il primo giorno non abbiamo preso niente alle bancarelle, abbiamo solo guardato, incuriositi dalle tante cose strane!
In Giappone, non si può mangiare camminando. Eravamo quindi un po’ titubanti sul da farsi.
Quando abbiamo capito che, dietro gli stand, ci sono tavolini dove si può consumare quanto acquistato, ci siamo “buttati“!
Abbiamo provato gli spiedini di molluschi grigliati e degli Udon con un imprecisato condimento, ottimi entrambi!


Altri angoli del parco
Vista dall’alto delle bancarelle e del tempio Benten-do:
Un lato dello stagno dei fiori di loto con stand vari:
L’ufficio informazioni turistiche che ci sembrava un tempio…
L’ingresso al parco dalla Shinobazu-dori Ave.
Alla fine ci siamo diretti all’ingresso principale, ma stavolta lo vediamo in uscita:
Non ve lo dovrei dire ma lo faccio lo stesso: andateci, ne vale la pena!
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2° giorno a Tokyo: Ueno
1) Mercato Ameyoko e Tempio Marishiten 2) Chuo Dori ave 3) Parco di Ueno 4) Gli Stagni di Ueno 5) Templi nel parco - Ginza |




















