TeamLab Borderless – mix.
Una carrellata degli altri ambienti del museo, con diverse installazioni, a volte già viste, a volte nuove, a volte intersecate fra loro.
Cubi
In questo ambiente si trovano grossi cubi, dislocati in varie posizioni ed altezze, su cui vengono proiettate le opere.
Qui abbiamo assistito a “Universe of Water Particles: Born in the Darkness, Return to the Darkness” e “Reversible Rotation: Born in the Darkness, Return to the Darkness“
Vertigini
Questo ambiente è una stanza con tre pareti su cui vengono proiettate le opere, una specie di allargamento del corridoio che va verso la salsa da the.
Una di queste opere era un inesorabile turbinio, così vorticoso che faceva girare la testa, proprio come una vertigine: quasi impossibile guardarlo restando … in piedi!
Purtroppo non è percepibile dalle foto, ma è davvero stato intenso.
Sketch Ocean
Abbiamo assistito a questa opera in un grande ambiente. Sembrava di essere in davvero in un acquario, luci, suoni tutto immersivo.
Utilizzando l’app del museo si poteva interagire con l’opera, creando e giocando.
Anche senza app era sufficiente “toccare” i pesci per far cambiare loro la direzione.
Girando per il museo è possibile vedere i pesci che vagano, liberamente, negli altri ambienti: quest’opera, come le altre, è Borderless, senza confini.
Dal sito Borderless:
“Tutti i vari pesci disegnati da tutti nuotano in questo oceano.
Colora un pesce sul foglio fornito e guarda il disegno che hai colorato nuotare nell’oceano di fronte a te insieme ai pesci disegnati da altre persone. Se tocchi i pesci, nuoteranno via. Puoi anche dare da mangiare ai pesci toccando le buste di cibo.
A volte, i pesci lasciano la stanza, trascendono i confini tra le opere d’arte e iniziano a nuotare.
I tonni nuotano verso Sketch Ocean in tutto il mondo. Allo stesso modo, i tonni disegnati in altre parti del mondo possono apparire e nuotare nello Sketch Ocean proprio di fronte a te…”


Continuous Sea
Immersione totale nelle onde con questa installazione affascinante. Corre lungo il grande corridoio, ma entra negli altri ambienti creando nuovi scenari artistici.
La stessa opera artistica, infatti, appare nelle altre stanze cambiando la sua “fisicità” adattandosi all’ambiente che vi trova: “Black Waves: Flowing Beyond Borders” e “Dark Waves: Born in the Darkness, Return to the Darkness” sono istanze diverse ma con la stessa matrice. L’abbiamo infatti osservata anche nella stanza Crystal Universe.
Dal sito Borderless:
“Nell’arte classica dell’Asia orientale, le onde sono spesso espresse utilizzando una combinazione di linee. Queste onde create dalle linee ci permettono di realizzare che ogni onda è una parte di un flusso più grande e trasmette la vita come se le onde fossero un’entità vivente.
Quando le onde si alzano, possiamo sentire un potente respiro di vita, come se la vita stesse sbocciando. Sembra che ogni onda abbia una vita propria. Ma quando le onde crollano e scompaiono, realizziamo, con un senso di fragilità, che erano una parte dell’oceano. E quell’oceano è collegato a tutti gli altri oceani…”
Black Waves
In questa grande stanza, di altezza minore rispetto al resto del museo, ci siamo fermati a riposare.
Anche qui l’affascinante movimento delle onde ci ha fatto rilassare. L’installazione è la stessa vista sopra, ma si realizza in modo diverso per il diverso ambiente in cui si esprime.
Dal sito Borderless:
“L’opera non ha inizio né fine ed è composta da un’onda continua che è tutta connessa.
Tutti gli oceani sono connessi tra loro, e così lo sono tutte le onde in questo mondo.
Le onde sono espresse attraverso un corpo continuo di innumerevoli particelle d’acqua. L‘interazioni delle particelle sono calcolate e quindi il movimento dell’acqua è simulato nello spazio tridimensionale. Le linee sono create lungo le traiettorie delle particelle d’acqua e disegnate sullo strato superficiale delle onde tridimensionali…”
Sharing Rock Mass
Qui un’opera si intersecava con un’altra, creandone una ancor più nuova versione di entrambe.
Dal sito Borderless:
“Sharing Rock Mass. La massa rocciosa abbandona lo spazio, fluttua attraverso il passaggio e sprofonda nel muro. La parte che sprofonda trascende lo spazio fisico e appare in un mondo senza confini in un’altra parte del mondo… Quando la massa rocciosa sprofonda nel muro, se le persone toccano la parte rimanente della massa rocciosa, questa brillerà e la luce raggiungerà la parte della massa rocciosa che sporge in un altro posto…“
Pesci e … farfalle
Qui un esempio di come si intersecano due installazioni: pesci e farfalle si mescolano ed interagiscono fra loro e con le persone:
Dal sito Borderless:
Flutter of Butterflies Beyond Borders, Ephemeral Life
“Se non c’è nessuno nello spazio, è completamente buio e non esiste nulla. Quando le persone entrano nello spazio e restano ferme, le farfalle nascono dai loro piedi dove stanno, o dalle loro mani dove toccano il muro. Quando le persone toccano le farfalle stesse, le farfalle muoiono.
Le farfalle volano oltre i confini e attraverso altre opere d’arte, entrando nei monitor o lasciando le stanze, dissolvendo i confini tra le opere d’arte e volando attraverso altre opere…Le farfalle sono influenzate da altre opere d’arte mentre volano.
In questa mostra volano solo le farfalle nate dalle persone. Se le persone uccidono più farfalle di quante ne creino, quest’opera d’arte cesserà di esistere.“
Walk walk walk
Dal sito Borderless:
“Le figure attraversano i confini di altre opere e continuano a camminare, influenzando le opere d’arte in cui entrano. A volte entrano in altri spazi e continuano come una nuova opera d’arte.
Il gruppo di figure anonime e diverse continua a camminare, il che significa che l’opera d’arte è in continuo movimento. Quando le persone toccano le figure, reagiscono, a volte si fermano, a volte cambiano direzione e scelgono un percorso diverso.
Le persone fanno delle scelte e allo stesso tempo lasciano altre scelte alle spalle mentre guardano e seguono le figure.
“Hoho kore dojo” è un’espressione Zen che trasmette come ogni passo sia un luogo in cui imparare. Le figure nell’opera d’arte camminano all’infinito mentre affrontano varie situazioni.“
Opere senza confini
Qui si vede uno dei momenti di intersezione delle opere che, fedeli all’idea Borderless, spaziano per il museo: “Crows are Chased and the Chasing Crows are Destined to be Chased as well” e “Walk walk walk“
Dal sito Borderless:
“Crows are Chased and the Chasing Crows are Destined to be Chased as well
L’opera inizia quando i corvi vengono inseguiti e anche i corvi che li inseguono sono destinati a essere inseguiti: Flying Beyond Borders entra nel Vuoto cosmico. Quando finisce, i corvi lasciano lo spazio.
Se ti metti in posizione vicina all’ingresso, il confine tra il muro e il pavimento scompare e il mondo reale si dissolve, facendo apparire tridimensionali le linee tracciate dalle tracce dei corvi. Alla fine il corpo si immerge nel mondo dell’opera d’arte e anche il confine tra l’opera d’arte e lo spettatore si dissolve.
Stormi di corvi mitici (Yatagarasu) resi con la luce volano nello spazio lasciando scie nella loro scia e formando Calligrafia Spaziale. I corvi che inseguono alla fine vengono inseguiti a loro volta e formano fiori quando si scontrano l’uno con l’altro, spargendo i loro petali. Sebbene i corvi di solito evitino di scontrarsi con le persone nello spazio, quando capita loro di farlo, formano allo stesso modo fiori, spargendo i loro petali.“




























