Tra le dolci colline di Kyoto si nasconde un luogo magico: il Fushimi Inari 伏見 稲荷 大社, santuario shintoista.
Se pensate che sia “solo” un santuario, preparatevi a cambiare idea.
Qui non troverete un tempio qualsiasi, ma un mondo fatto di meditazione, fatica, spiritualità, torii e… volpi.
Nella terza giornata a Kyoto siamo partiti molto presto, in modo da non trovare molta gente sul percorso.
Appena scesi dal bus si comincia subito col primo Torii, gigante:
Si arriva poi al secondo Torii, sempre gigante, con dietro la “porta torre”, una porta Romon, con le due volpi davanti:


Doverosa, come sempre, la purificazione:
Dopo il portale troviamo il padiglione principale (Honden) ed altri edifici:


Dietro il padiglione principale troviamo il Senbon torii 千本鳥居, che letteralmente significa “mille portali”, il primo è questo sotto:
Da qui in poi tunnel di torii si arrampicano fino in cima alla montagna.
Qui sotto la mappa della parte iniziale del santuario e la mappa dei sentieri (oltre quattro chilometri) con i tunnel di torii:


Lungo i sentieri invece si trovano mappe come questa, per capire dove si è arrivati:
Il parco è vastissimo, ci sono molti edifici, alcuni grandi, molti piccoli, sicuramente c’è molto da camminare e quasi sempre in salita (e poi in discesa). Tutto il percorso si fa in circa 3/4 ore, tutto dipende da quanto si è allenati.
Il santuario
Sorge alla base di una montagna su cui si dipartono molti sentieri che salgono verso la vetta.
Fondato oltre 1300 anni fa, questo luogo è dedicato a Inari, dio del riso, del sakè e della prosperità (e del commercio).
Il vero protagonista qui è il torii, l’iconico portale rosso.
Ma non ce n’è solo uno: ce ne sono più di 10.000. Tutti in fila, allineati come soldatini color vermiglio, su un lungo sentiero che si arrampica sul monte.
Camminarci dentro è come attraversare un tunnel magico che ti porta dal Giappone moderno al suo antico cuore spirituale.
Come mai così tanti? Ogni torii è una donazione di aziende e commercianti offerti per avere fortuna negli affari. I loro nomi sono scritti sulle colonne verticali dei torii;
Inari, dopotutto, è anche il protettore dei commercianti, ed è qui che entrano in scena le volpi – o kitsune – messaggere ufficiali del kami, che troviamo ovunque, tipo questa:
Oppure sotto forma di statuina portafortuna da acquistare:
Molto particolari qui gli Ema che, invece di avere la forma di tavoletta di legno, hanno quella di un torii:
In questa parte iniziale, quella più in basso, i Torii sono molto grandi; più avanti li troveremo di dimensioni minori.



Ci sono anche quelli medi, tutti in fila come soldati:



Poi ci sono anche quelli più piccoli:





Ad un certo punto, dopo lunga e faticosa salita, penseresti di essere arrivato in cima, in fondo da qui si vede già il panorama:
… e invece no, c’è ancora da salire! Molto da salire! (Vedi mappa2)
Confesso che noi ci siamo fermati qui e siamo tornati a valle, ma da un altro sentiero.
La cima della montagna
I figli, invece, sono stoicamente arrivati fino in cima alla montagna:



La discesa
Lungo la discesa abbiamo incontrato un’altra realtà del culto shintoista diverso da quello dei tunnel di torii, ma forse più antico.












Lungo i sentieri si vedono numerosi piccoli templi ed altari, angoli interessanti e diversi santuari, dove è possibile lasciare offerte o fermarsi a riposare. Sparse ci sono le otsuka, pietre su cui i devoti hanno inciso i nomi delle divinità.
Anche qui, come in altri luoghi, shintoismo e buddismo si fondono e si intrecciano da secoli, condividendo divinità e tradizioni ed anche il culto di Inari appartiene ad entrambe le religioni. Nonostante il santuario sia shintoista nei dintorni ci sono molti piccoli templi ed altari buddisti.
Consigli e Info
Assolutamente da visitare!
Fushimi Inari è aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e l’ingresso è gratuito.
E’ enorme e ci vuole una mezza giornata per visitarlo.
Scarpe comode e allenamento alla salita in montagna, perchè per passare sotto i tunnel ci sono gradini e sterrati.
Andare molto presto, in modo da trovare meno gente e poter fare belle foto.











