TeamLab Borderless – Universe of Water, una enorme sala con … una collina al suo interno.
Vi si sviluppano varie installazioni immersive, dove la ‘natura‘ incontra l’arte.
Una cascata virtuale scende lungo la parete, dove l’acqua sembra scorrere e infrangersi ai piedi. I sensori reagiscono ai movimenti, facendone deviare il flusso, come se si fosse parte attiva dell’opera d’arte
In questo ambiente si sviluppano anche le altre affascinanti opere.
Alcune volte si intersecano fra loro, altre se ne sviluppa solo una, creando sempre un mondo affascinante di luci, colori e suoni.
Universe of Water Particles on a Rock where People Gather
Dal sito Borderless:
La cascata che si riversa su The Rock where People Gather continua a trasformarsi, influenzata dalla presenza della roccia e delle persone nello spazio, insieme alle opere d’arte che vi entrano. Anche il flusso dell’acqua stesso influenzerà le opere d’arte che vi entrano. L’immagine in questo momento non potrà mai più essere vista.
The Rock where People Gather è stata creata riproducendo l’opera d’arte in uno spazio tridimensionale. È stata quindi simulata la caduta dell’acqua sulla roccia, per rappresentare il movimento dell’acqua sulla superficie … a differenza delle immagini che vengono appiattite da lenti e prospettiva, il punto di vista di una persona non è fisso e il suo corpo è libero di muoversi. Le pareti e il pavimento su cui è raffigurata la cascata non diventano un confine tra le persone e l’opera, e lo spazio dell’opera d’arte della cascata è in continuità con lo spazio in cui si trovano i corpi delle persone.
Anche in questo ambiente abbiamo trovato l’opera vista nel Flowers and People:




Mettendosi sotto la cascata il sistema ti “vede” nell’opera e reagisce calcolando nuovi movimenti.
What a Loving, and Beautiful World
Dal sito Borderless:
“Il movimento crea vortici e i vortici creano movimento.
Quando una persona si muove, nasce un flusso, e quel flusso crea un’influenza che si estende in lungo e in largo. Anche il movimento di altre persone creerà un flusso, unendosi e creando un vortice.
Quando le persone si fermano, o se le persone lasciano lo spazio, il flusso alla fine scomparirà e nulla esisterà nello spazio.
…L’accumulo di linee che rappresentano l’opera viene quindi appiattito secondo ciò che teamLab chiama Spazio ultrasoggettivo.
Ogni particella rilascia un tono estremamente breve quando si muove. Attraverso il movimento di molte particelle, i toni si trasformano in musica continua.“
Toccando gli ideogrammi che volano, essi scompaiono.
L’opera d’arte sente e reagisce al “tocco” (nota: il muro non è ‘touchscreen‘ ma solido intonaco).


Una delle stanze più rasserenanti, quasi da meditazione. Un mondo incantato dove tutto è interconnesso e ‘vivo’.









