TeamLab Borderless – Flowers and People è il primo ambiente in cui ci si immerge entrando al museo.
Ti colpisce subito, intensamente!
Innanzitutto l’olfatto, con un inebriante profumo di fiori. E poi musica, luci, colori, movimenti!
Descriverlo con parole o foto non rende l’idea della meraviglia che si prova entrando.
Flowers and People, Cannot be Controlled but Live Together
Dal sito Borderless:
Le stagioni coesistono e cambiano gradualmente nello spazio dell’installazione.
I fiori sbocciano in base alle stagioni e i luoghi in cui crescono cambiano gradualmente.
I fiori germogliano, crescono e sbocciano prima di iniziare ad appassire e i loro petali alla fine si disperdono, ripetendo il ciclo di vita e morte in perpetuo.
Se una persona rimane immobile, i fiori che la circondano crescono e sbocciano più abbondantemente del solito, ma se le persone toccano o calpestano i fiori, perdono i loro petali, appassiscono e muoiono tutti in una volta. A volte i fiori oltrepassano i confini di altre opere e sbocciano in altri spazi, ma si disperdono o muoiono a causa dell’influenza di altre opere…
Si comincia!
Le opere d’arte che passano in questo ambiente non sono immagini preregistrate e riprodotte ogni volta, sempre uguali, sempre di seguito.
Ogni secondo viene calcolato da un computer sul momento, interagendo con la stanza e con le persone.
Ogni interazione fa infatti cambiare l’opera in tempo reale, a volte per reazione ad un contatto, altre alla sola presenza.
Proprio per questo, ogni interazione non sarà mai replicata nello stesso modo: l’immagine che vedi non potrà mai più essere vista uguale: goditela ora!
Le immagini si muovono, la musica le sottolinea, il profumo intensifica l’esperienza che stai vivendo.


Le “stagioni” cambiano, i colori si modificano secondo la stagione, il panorama cromatico varia, la musica cambia, tutto si interseca.








E’ quasi cromoterapia, musicoterapia, profumoterapia messe insieme, Un tale benessere e forti emozioni che non vorresti mai uscire.
Poi, la curiosità di scoprire cos’altro c’è, ti sprona a vagare per il museo. E ti rendi conto che è tutto bellissimo!










